Processo a Dio
di Stefano Massini
mise en espace a cura di Ciro Masella
Un testo in cui la parola – come spesso accade nel teatro di Massini – si fa corpo, scena, e da sola riesce a costruire paesaggi, luoghi fisici e dell’anima, evoca tempi e spazi. Uno dei racconti più potenti e lucidi della Shoah, che riesce a scavare nei meandri più reconditi e intimi dell’animo umano e del suo rapporto con il Divino, con Dio.
Processo a Dio è uno dei primi testi di Massini, parte di quella Quadrilogia che ne ha svelato al mondo il talento e lo ha proiettato nell’empireo dei grandi autori, prima italiani e poi internazionali. In Italia abbiamo avuto, diversi anni fa, una sola messa in scena “memorabile”, quella con Ottavia Piccolo nei panni della protagonista: salvo allestimenti amatoriali, questo bellissimo testo manca quindi dai nostri palcoscenici da tanti anni. È indubbiamente uno dei testi più belli e potenti sulla Shoah, uno dei più belli fra i tanti scritti da Massini, e sicuramente uno dei più potenti e luminosi della drammaturgia tout court degli ultimi decenni. Un congegno teatrale perfetto, potente, contemporaneo, che è divenuto ormai un classico e che oggi più che mai ci interroga, ci scuote, ci commuove e ci sconvolge. Credo sia giunto il momento di far tornare Elga Firsch in scena (e con lei il rabbino Bidermann e tutti gli altri personaggi di questa “notte della resa dei conti”) e sono convinto che sia necessario e urgente in questo tempo squassato e fuori asse (per dirla con le parole di Amleto) far rivivere questa storia e, attraverso il processo a Dio voluto da una donna ebrea scampata alla morte in uno dei più cupi e violenti campi nazisti di sterminio – un luogo simbolo della follia dell’uomo che ha voluto farsi Dio, sostituirsi a Dio –, affrontare di petto il nostro rapporto col divino, con quel Dio che spesso chiamiamo a testimoniare, mettiamo alla sbarra, sostituiamo col nostro ego, la nostra sete di potere, vendetta, grandezza, orrore: con quel Dio a cui spessissimo ci sostituiamo, appunto, nell’epoca in cui stiamo vivendo l’apice degli effetti catastrofici dell’uccisione di Dio, della sua metodica scomparsa ad opera di un uomo che ha negato il Divino, soppresso la sua sete di spiritualità e di “infinito”, ucciso il Sacro in ogni creatura e in ogni angolo del creato.
Processo a Dio affonda le mani (e i nervi, il cuore e il sangue, ogni fibra del nostro cervello e della nostra anima) nel tema del nostro rapporto (sempre più utilitaristico quando non di indifferenza o di affronto, di sfida) con il Divino. In un tempo in cui c’è un urgente bisogno di Sacro, di spiritualità, di tornare a scoprire il Sacro nelle creature che ci circondano (siano essi uomini o animali), nella Terra che è la nostra Terra, la nostra Casa, questo testo ci mette alla sbarra, chiama a processo l’uomo che ha voluto farsi Dio, colpevole dell’uccisione quotidiana di quel Dio a cui, invece di anelare, ha sempre voluto sostituirsi.
Ciro Masella
Stefano Massini
Pedagogia scherzosa
a cura di Giovanni Guerrieri/I Sacchi di Sabbia, Rodolfo Sacchettini
novembre 2023-gennaio 2024
Dopo aver affrontato per la Giornata della Memoria del 2023 le conferenze radiofoniche per ragazzi di Walter Benjamin (1929-1932), oggetto della restituzione pubblica del 23 gennaio 2024, nella seconda edizione di Le parole di Hurbinek il lavoro è incentrato sulle trasmissioni radiofoniche rivolte a bambini, ragazzi e genitori del pedagogista Janusz Korczak (1935‑1938), direttore dell’orfanotrofio di Varsavia.
- Quando: 28 gennaio 2023 - 21:00
- Dove: Il Funaro
- Categoria: spettacolo teatrale
Ciro Masella
Attore e regista di teatro, cinema e televisione, ha fondato la Compagnia Uhtopia Teatro. Affianca l’attività di attore a quella di ricerca e didattica.